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23 Mag 2018
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Zygmunt Bauman, il segreto della felicità
Secondo Bauman, la felicità non consiste in una vita senza problemi. La vita felice viene dal superamento dei problemi, dal risolvere le difficoltà…

Ogni persona che abbia mai messo piede sulla terra nel corso della vita è stata ossessionata da un obiettivo preciso: essere felice. Le strade che ognuno di noi sceglie di prendere sono infinite ma, secondo i nostri piani, puntano tutte verso la medesima direzione. Il problema è che, una volta percorse, molte strade si sono rivelate sbagliate. Al riguardo si è interrogato molto Zygmunt Bauman.

La vera felicità
Gran parte degli intellettuali ha considerato temi quali la felicità troppo disimpegnati per essere trattati. Bauman, al contrario, non ha avuto paura di parlare di quella che è, come dicevamo all’inizio, l’aspirazione che accomuna l’intera umanità. Spiegando cos’è la felicità nel documentario “La Teoria svedese dell’amore” andato in onda su Rai 3, il teorico della società fluida ha detto che “non è vero che la felicità significhi una vita senza problemi. La vita felice viene dal superamento dei problemi, dal risolvere le difficoltà. Bisogna affrontare le sfide, fare del proprio meglio. Si raggiunge la felicità quando ci si rende conto di riuscire a controllare le sfide poste dal fato, ci si sente persi se aumentano le comodità”. Tanto più siamo in grado di combattere, lottare, di fare scelte significative, tanto più si accorcerà la distanza che ci separa dalla felicità. Una lotta che, tuttavia, non va affrontata in modo solitario.

La trappola dell’indipendenza
Negli ultimi decenni le persone hanno infatti imparato sempre più a essere indipendenti, a non dipendere dagli altri, facendo di tutto per star bene da soli, per star bene con sé stessi. Ma, secondo Bauman, questa è la direzione sbagliata. Le persone che sanno essere indipendenti stanno perdendo piano piano la capacità di convivere con gli altri, perché hanno perso l’abilità a socializzare. “Più sei indipendente – dice Bauman ne ‘La Teoria svedese dell’amore’ – meno sei in grado di controllare la tua indipendenza e rimpiazzarla con una piacevole interdipendenza”. D’altra parte è comprensibile: relazionarsi con le persone è terribilmente complicato, per farlo bisogna essere in grado di accettare compromessi, di andare incontro alle esigenze altrui, di avere pazienza. E’ complicato, certo, ma è dalle relazioni che nasce la felicità, non dall’indipendenza. Secondo Bauman, “alla fine l’indipendenza porta a una vita vuota, priva di senso, e a una completa assoluta inimmaginabile noia”.
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postato da  Claudio Maffei alle  23:07 | commenti presenti [0]


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