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23 Mag 2007
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Cogliete l'attimo, ragazzi
Qualunque cosa si dica in giro, parole e idee possono cambiare il mondo.
Ci teniamo tutti a essere accettati, ma dovete credere che i vostri pensieri siano unici e vostri, anche se ad altri sembrano impopolari, anche se il gregge dice:” Non è beeee”.
Come ha detto Frost : “Due strade trovai nel bosco e io, io scelsi quella meno battuta. Ed è per questo che sono diverso”.
Solo nei sogni gli uomini sono davvero liberi: è da sempre così e così sarà per sempre.
Cogli l’attimo, cogli la rosa quand’è il momento: perché il poeta usa questi versi? Perché siamo cibo per i vermi, ragazzi. Perché, strano a dirsi, ognuno di noi in questa stanza un giorno smetterà di respirare, diventerà freddo e morirà. Adesso avvicinatevi tutti, e guardate questi visi del passato: li avete visti mille volte, ma non credo gli abbiate mai guardati. Non sono molto diversi da voi, vero? Stesso taglio dei capelli, pieni di ormoni come voi, e invincibili, come vi sentite voi. Il mondo è la loro ostrica, pensano di essere destinati a grandi cose, come molti di voi. I loro occhi sono pieni di speranza: proprio come i vostri. Avranno atteso finché non è stato troppo tardi per realizzare almeno un briciolo del loro potenziale? Perché, vedete, questi ragazzi ora sono concime per i fiori. Ma se ascoltate con attenzione, li sentirete bisbigliare il loro monito. Coraggio, accostatevi! Ascoltate! Sentite? Carpe diem, cogliete l’attimo, ragazzi, rendete straordinaria la vostra vita.
Peter Weir - L’attimo fuggente. Trascrizione dal film

 
Generale
postato da  Claudio Maffei alle  10:58 | commenti presenti [3]


COMMENTO BLOG


postato da   Dario Guerrini 23 Mag 2007 alle 17:13
Avevamo portato a fatica mio padre in chiesa, per l'ultima volta, ormai non si reggeva più sulle gambe.

Andai a chiedere al parroco di potergli portare l'eucarestia nel luogo dov'era seduto, <Purtroppo papà ha i giorni contati >, dissi. E il prete guardandomi negli occhi ribadì: <tutti abbiamo i giorni contati !>.

Quella frase mi rimase scolpita per la sua semplicità. In seguito mi trovai in una riunione di lavoro ove la discussione si accaniva sull'interpretazione che una specifica frase poteva dare se composta in un modo piuttosto che in un altro, a parità di contenuto. Io me ne uscii con una metafora suggerita dal ricordo del parroco e più o meno dissi: <Se dico che la nostra vita media è prossima al secolo, è una verità, se però parlo di anni e ne cito 80 parlo già di un limite; se poi lo esprimo in mesi il numero diventa 960, pari a circa 29.000 giorni, tutto ciò alla fine equivale a circa ... 700.00 ore>, silenzio in sala. E più d'uno, d'istinto, guardò l'orologio
 




postato da   Dario Guerrini 24 Mag 2007 alle 16:13
Il refuso è sempre in agguato.
Correggo il mio precedente intervento: non 700.00 ma 700.000 ore, ovviamente.

 




postato da   Luca Cattoi  [ http://www.pensierocreativo.com ] 27 Mag 2007 alle 16:36
Da Wikipedia ,
Carpe diem (lett. "Cogli l'oggi", normalmente tradotta in "Cogli l'attimo") è una locuzione tratta dai Carmina del poeta latino Orazio (Carm. 1, 11, 8). Viene di norma citata in questa forma abbreviata, anche se sarebbe opportuno completarla con il seguito del verso oraziano: "quam minimum, credula postero" ("confidando il meno possibile nel domani").
Spesso male interpretata e identificata con un gretto opportunismo o con il più gaudente edonismo, la «filosofia» oraziana del carpe diem si fonda sulla razionale considerazione che all'uomo non è dato di conoscere il futuro, né tanto meno di determinarlo. Solo sul presente l'uomo può intervenire e solo sul presente, quindi, deve concentrarsi il suo agire, che, in ogni sua manifestazione, deve sempre cercare di cogliere le occasioni, le opportunità, le gioie che si presentano oggi, senza alcun condizionamento derivante da ipotetiche speranze o timori per il futuro.
 




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