26 Giu 2010
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Ecco perche' ci arrabbiamo | |
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I consigli su come controllare l'ira
Vecchi, giovani, uomini, e anche animali, tutti gli esseri umani ed a quattro zampe molto spesso si incavolano. Un meccanismo psichico comune ad ogni eta', che nasconde ansie e sofferenze, ma che quando si e' bambini e' ben piu' difficile da decodificare, capire, raccontare e quindi gestire. ''L'ira e' una delle emozioni piu' comuni'' sottolinea ''Focus Junior'', il periodico scientifico dedicato ai piu' piccoli che, nel numero di giugno, dedica un intero capitolo alla rabbia, per spiegarla ai bambini e aiutarli a farne i conti senza far danno. A se' stessi prima di tutto. Attraverso le ricerche ed i commenti di due psicologhe, l'inglese Margot Sunderland e l'italiana Giuliana Proietti, l'inchiesta porta per mano i ragazzi a familiarizzare e riconoscere le situazioni e gli stati d'animo che portano alla rabbia, dal senso dell'ingiustizia alla solitudine, dalla gelosia all'invidia, sentimenti spesso repressi ma che il corpo racconta comunque. Ma che cos' e' che fa ribollire dentro un fuoco che sembra davvero cosi' difficile da contenere? ''La rabbia piu' tosta -spiega il giornale- viene quando offendono i nostri sentimenti''. Ma non solo. Anche il senso di ''ingiustizia'' o una mancata ''ricompensa'' possono portare un bambino, ma anche un adulto, a sentire dentro come una bomba ad orologeria, pronta a scoppiare. ''L'attacco di rabbia -spiega il periodico scientifico- e' spesso la conseguenza di un piacere negato, un gioco, per esempio, o di una mancata ricompensa che ti aspettavi di avere e che ti hanno 'soffiato'. E la stessa cosa puo' accadere quando, invece che cibi e giocattoli, la ricompensa riguarda i nostri affetti''. Margot Sunderland, una psicologa inglese che ha studiato molto questo argomento, nel servizio fa l'esempio di Tom ''che ha il cuore spezzato perche' la sua mamma e' incantata dal fratellino appena nato e guarda meno lui che, a quel punto, inizia a diventare sempre piu' aggressivo''. ''Anche quando l'amore verso un'altra persona, un genitore o un amico, e il conseguente bisogno di stare con lei non viene appagato, infatti, -sottolinea Sunderland- puo' nascere una rabbia ancora piu' difficile da controllare e che puo' portare a comportamenti violenti, come spaccare le cose e picchiare o agire comportamenti devianti''. Che fare? ''Parlatene'' e' il suggerimento avanzato ai giovani lettori incavolati. ''Anche stare molto tempo da soli, soprattutto quando non e' una libera scelta, -avverte il giornale- puo' far aumentare rabbia e aggressivita'''. Ed in questi casi, secondo la psicologa Giuliana Proietti, la prima cosa da fare ''e' sforzarsi di capire cosa sta succedendo e parlarne con qualcuno di cui si ha fiducia''. Dunque: sfogarsi. ''Se non vengono le parole, -spiega ancora la psicologa- si puo' anche provare a mettere fuori cio' che si prova con dei disegni o qualche altra attivita', come una bella corsa o uno sport faticoso''. E se proprio l'ira straripa e non si riesce a contenerla, ''per evitare di far male a qualcun altro, -afferma la psicologa- meglio prendere a pugni un cuscino, accanirsi su un tamburo o qualcos'altro che produca rumore e provare a fare dei bei respironi profondi per rilassarsi''. ''Si' perche', contrariamente all'incredibile Hulk, magari potete anche diventare verdi di rabbia, ma non avrete alcun superpotere in piu' se iniziate a spaccare tutto'' avverte l'esperta. Se le parole non escono, il corpo invece parla eccome. Dal cervello ai pugni chiusi ogni gesto, postura o tic rivelano l'ira che cova dentro. ''Tutto parte dal cervello e, in particolare, -dice ancora Proietti- da un organo che e' un po' il nostro sistema di allarme di fronte a eventuali pericoli esterni: l'amigdala e ne esiste una per ognuno dei 2 lati del cervello''. ''Di fronte a qualcosa che sentiamo come una minaccia fisica o psicologica, -prosegue- l'amigdala si attiva e predispone il nostro corpo a fuggire, se prevale la paura, oppure a difendersi e attaccare, se prevale la rabbia''. Il risultato e' che ''il battito del cuore, la sudorazione e la temperatura del corpo aumentano, la faccia si trasforma e diventa rossa, i muscoli iniziano a stringersi, si serrano i pugni, ci si irrigidisce. E a volte -conclude la psicologa Proietti- si arriva anche a tremare''. Fonte: http://www.telefree.it |
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postato da Claudio Maffei alle 10:53 | commenti presenti [0] |
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