16 Nov 2008
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I fragili aspetti dell’identità | |
Il concetto di “persona”, include l’immagine che abbiamo di noi stessi.
L’idea della nostra identità, del nostro status sociale, è radicata nella nostra mente e influenza costantemente il nostro rapporto con gli altri. Quando una discussione si fa accesa, non è tanto l’oggetto del dibattito che ci infastidisce, quanto la messa in discussione della nostra identità. E’ sufficiente che qualche parola male interpretata minacci l’immagine che abbiamo di noi stessi, perché la situazione ci appaia insopportabile, anche se le stesse parole, rivolte a qualcun altro in circostanze differenti, non ci darebbero così fastidio. Chiunque abbia una forte immagine di se stesso cercherà di assicurarsi che sia riconosciuta e accettata da tutti. Non c’è niente di più angosciante che vederla contestata. Ma qual è il valore di questa identità? E’ importante ricordare che il termine “personalità” deriva da “persona” che in latino significa “maschera” . La maschera attraverso (per) la quale l’attore fa riecheggiare (sonat) il proprio ruolo. A differenza dell’attore, che sa di portare una maschera, noi ci dimentichiamo spesso di distinguere tra il ruolo che svolgiamo nella società e la nostra natura più profonda. Di solito siamo spaventati all’idea di affrontare il mondo senza alcun riferimento, e quando dobbiamo abbandonare maschere e titoli siamo presi dalla vertigine dell’ignoto: se non sono più musicista, scrittore, impiegato, colto, bello o forte, chi sono? Eppure l’assenza di etichette è la migliore garanzia di libertà, il modo più agile, leggero e gioioso di attraversare il mondo. Non essere più vittime delle menzogne dell’ego non ci impedisce affatto di alimentare una forte determinazione per ottenere gli obiettivi che ci siamo prefissati e di godere in ogni istante la ricchezza delle nostre relazioni con il mondo intero. Anzi, accade proprio l’esatto contrario. (Matthieu Ricard) |
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postato da Claudio Maffei alle 17:56 | commenti presenti [2] |
COMMENTO BLOG |
postato da Barbara Puccio [ http://barbara-ilblogdibarbara.blogspot.com ] | 21 Nov 2008 alle 11:55 |
Credo che la costruzione di un'identità sia un'ancora di salvezza nel periodo adoloscenziale della nostra vita. Ciò che affermi è vero nell'età adulta quando la nostra consapevolezza è in grado di scegliere in autonomia ed è in grado "di attraversare il mondo". Saluti |
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